Re Post - Il filmone: Resident Evil Afterlife

Altro film di Resident Evil per l'appuntamento con Re Post. Originariamente pubblicato il 27-07-2017. Enjoy!

Ormai sei entrato in fissa con l'epopea di Resident Evil di cui peraltro hai già discorso brevemente dando una breve cronistoria delle varie pubblicazioni - film, videogiochi - succedutesi nel corso del tempo.

Quindi ti sei visto pure il terzo film della saga ovvero Resident Evil - Afterlife, consegnato agli spettatori nell'anno 2010 dal consueto produttore Paul W. S. Anderson.

Senza dilungarti oltre, 5 motivi 5 per amare od odiare il film. O eventualmente per farsi contagiare dal Virus T.

1 - L'inizio

Ti eri lasciato con la promessa di Alice di recarsi in Giappone a fare una visita alla centrale sotterranea dell'Umbrella accompagnata da qualche amica e la buona Alice è una che le promesse le mantiene. Il film parte decisamente bene con l'invasione da parte di Alice e cloni - indossanti un costume ninja null'affatto male -e con ritmi assolutamente serrati, sparatorie, combattimenti e infine con la scena dove il buon Wesker inietta un qualche tipo di veleno ad Alice, riconducendola a quanto pare alla sua natura umana, dato che le cellule T che le davano più poteri di Superman - supervelocità, supervista, poteri psicocinetici che nemmeno il Grande Mur - vi vengono distrutte. E scopriamo che Wesker è peraltro il nuovo e perfezionato modello di super entità umana e a giudicare da come tratta Alice - più o meno nella stessa maniera in cui si getta via uno straccio dopo l'uso - ci credi pure.

2- Matrix

Che c'entra? E' un altro film. Si, ma le scene di combattimento mostrano gli stessi effetti a rallentatore resi celeberrimi da Matrix e poco conta che in questo caso non ci sia alcun Neo nei paraggi. Vedere per credere.

3 - Il nemico peggiore

Che l'epopea cinematografica di Resident Evil si distacchi decisamente da quella videoludica è fatto assodato e si capisce fin dal primo film. Ecco che dove ti aspetteresti di vederci un Nemesis - particolarmente interessato a Claire - ti trovi invece un Majini Boja con cui i due personaggi mica tanto hanno avuto a che fare nel videogame, trattandosi di personaggio di Resident Evil 5. Ma l'effetto è lo stesso: Claire ha il suo momento di gloria atterrandolo, ma è il Deus Ex Machina Alice a seccarlo con un headshot con fucile a pompa da antologia. E buonanotte all superresistenza del nemico che nel videogioco tiravi giù solo se arrivavano i marziani - e quasi nemmeno. Cambia poco: è ben fatto, piace il suo martellone - ascia e - soprattutto - non parla evitando imbarazzanti prestazioni recitative cui non sono invece particolarmente estranei di tanto in tanto i protagonisti.

4- Gli scenari

Che sono quelli di un mondo totalmente in rovina, chiaramente. Ma non sono per nulla male quando si prendano degli ampi panorami. Segno evidente che la fotografia è davvero stata curata bene.

5- Chris Redfield

Che si è fatto attendere parecchio e ha pure lasciato spazio ad altri personaggi apparsi ben dopo di lui nella saga videoludica, ma che qui fa finalmente la sua apparizione e la fa pure bene. Apparentemente confinato in una specie di cella a causa dello scherzo di qualche commilitone, viene mantenuto in cattività in quanto l'altro nuovo e rilevante personaggio del film - Luther, un uomo di colore con fisico statuario che sarebbe stato in precedenza un campionissimo di basket oltrechè testimonial di una famosa marca di orologi - vede in lui gli occhi di un assassino. Bah, contento lui. Il buon Chris fa quanto verrebbe richiesto ad uno del suo carisma: protegge la sorellina Claire - che manco lo riconosce in quanto preda dell'Umbrella che con uno strano aggeggio a forma di croce le aveva cancellato la memoria -, trova soluzioni continuamente - dice dove sono le armi e le raggiunge - e, soprattutto, sopravvive. Chè al suo personaggio ti sei affezionato fin da Resident Evil 1 e lo vuoi decisamente vedere ancora nel film successivo.